Startup Business Plan | La porta dei numeri

Non c’è bisogno di essere un matematico per avere una sensibilità per i numeri (John Nash)

In un recente post ‘Il Business plan| Gli strumenti e la regola’, si è affrontato, in termini generali, l’argomento del business plan. La questione è di grande rilievo se si parla di startup & business plan, ed in particolare quando l’impresa si trova nella fase dell’idea da realizzare oppure nella fase di lancio del progetto.

I team di giovani neo-imprenditori puntano giustamente molto sulla forza progettuale, sulla conoscenza tecnica del prodotto o servizio che intendono sviluppare, ma quando si deve affrontare il capitolo dei ‘numeri’, la prospettiva può cambiare. Lo status da cui si affronta il problema è spesso quella di una conoscenza limitata dei dati finanziari e| o di non saperli leggere. Nel migliore dei casi si è studiato qualcosa se si sono frequentati corsi universitari di economia.

Il rischio è quello di sottovalutare l’importanza degli aspetti finanziari, riducendo la soluzione a ‘quanta cassa mi serve’ (forse e subito). Le 3 Soluzioni: 1| Si (ri)studia qualcosa, si leggono i post ed i materiali vari trovati sul web con, al solito, i 10 consigli e suggerimenti fondamentali, e poi si prepara un file di excel con ricavi attesi e costi. L’assunzione di base è: la differenza sarà la cassa? 2| Si cerca di allargare il team, coinvolgendo potenziali founder ‘residuali’ con competenze finanziarie (ma molto difficili da trovare persone con l’esperienza necessaria); 3| Ci si rivolge, secondo percorsi che possono essere molto diversi, a consulenti| advisor professionali (indipendenti o all’interno di strutture quali incubatori e| o acceleratori).

Startup, Advisor e formazione

Se è evidente che la soluzione migliore è quella di affidarsi ad un advisor, questo non risolve in modo automatico il problema. L’essere imprenditore richiede la conoscenza di alcuni dei principi fondamentali in materia finanziaria: tra questi anche saper leggere un business plan e distinguere il conto economico da un cash-flow. La comprensione di alcuni aspetti chiave della materia finanziaria consente, da subito, di affrontare con maggiore consapevolezza le fasi del processo di vita e la gestione di una impresa.

L’importanza, per il neo-imprenditore, di avere una base conoscitiva in materia finanziaria, diventa strategica per affrontare tavoli di discussione anche con potenziali investitori e stakeholder, spiegando con più facilità il proprio modello di business e come tale modello permetta di raggiungere gli obiettivi. Un approccio culturale di questo tipo consente poi agli imprenditori di riconoscere ‘da subito’ l’importanza di monitorare la performance dell’azienda attraverso un sistema di reporting direzionale.

Il ruolo dell’Advisor risulta fondamentale. Deve essere lui ad occuparsi della formazione: 1|spiegare in modo chiaro, ma completo, il linguaggio dei numeri; 2| Costruire non per conto di, ma insieme alla startup, il business plan e la documentazione finanziaria.

All’interno dell’affollato e molto competitivo universo startup, Il team di Blackink lavora soltanto a progetti selezionati, caratterizzati da un forte ‘committment’ da parte dei neo-imprenditori rispetto agli aspetti critici ricordati. Questo ci consente di investire il tempo necessario con grande passione (non soltanto professionale), per studiare e comprendere il business e per poter poi spiegare e lavorare con gli imprenditori allo sviluppo del progetto ed ai financial, alla preparazione del business plan ed alla documentazione per gli investitori.

Il tempo impiegato nella formazione manageriale sugli aspetti finanziari non è tempo perso, ma guadagnato. L’incontro di diverse e complementari competenze, esperienze e l’impegno ad ascoltarsi genera conoscenza. La coesione, la forza del team e la riuscita del progetto passano anche attraverso la porta dei numeri.